Il vecchio faro


Poesia pubblicata su DANTEBUS


Il mare culla dentro il porto
le barche a vela e i loro alberi addormentati;
e i mercantili, e i piroscafi armati
e il vecchio faro che sembra morto.

D’intorno strepitano i soli abitanti,
sovrani delle acque e dei cieli;
i gabbiani riempiono l’aria di canti
e del futuro squarciano i veli.

O note felici! Nell’aria tranquilla
non s’ode un altro rumore;
nella fresca mattina già stilla
la rugiada di quelle voci sonore.

Il faro silenzioso li osserva volare;
il suo tempo è passato troppo veloce;
verso la distruzione trascina una croce
fatta di solitudine e lacrime amare.

Ogni volta che una nave entra nel porto
e cala la sua ancora al sicuro,
ripensa al passato, e non a torto,
quand’era il re del mare oscuro.

Ora dovrà sopportare una fine assai triste
per un sovrano così grande e possente;
perché già molte ne ha viste
di ali giovani che lo scrutano, attente.

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